
Ogni podcast racchiude un piccolo mondo. Solitamente nasce da un’idea semplice e con il tempo inizia a prende forma, a crescere, fino a diventare da un giorno all’altro una storia. Questa volta, la storia che andremo a raccontare è quella di The Good List, un piccolo ecosistema di energia, semplicità e spensieratezza. A condurre il podcast c’è Paolo Roversi, scrittore, giornalista e sceneggiatore italiano. In ogni puntata discuterà con un ospite la sua ‘good list’, ovvero una lista delle 5 cose preferite, che siano film, canzoni o ricette culinarie. Con l’entusiasmo che lo caratterizza, Paolo ci ha raccontato cosa si nasconde dietro alla realtà che lui stesso ha creato.
Osservando la lunga lista di libri pubblicati, da Blue Tango fino al più recente Psychokiller, la domanda viene spontanea.
Come sei passato dall’ambiente della scrittura al mondo dei podcast?
Diciamo che è stato un passaggio naturale. Ho sempre scritto gialli sulla criminalità e i miei primi podcast sono stati un racconto della mia esperienza nelle storie criminali. Poi, ho voluto evolvermi e passare a qualcosa di diverso, ma che comunque mi appartenesse di più.
Come è nata l’idea per il podcast The Good List? Ti sei ispirato a qualcosa in particolare?
L’idea di The Good List è nata durante il periodo del lockdown. In un momento così cupo e triste, avevo voglia di dare alle persone una scarica di energia, infatti il sottotitolo di The Good List è ‘la tua energia quotidiana in formato podcast’.
Quindi ci sono tanti ospiti che raccontano delle cose belle, perché le ‘good list’ hanno sempre una connotazione positiva, ti incitano a fare qualcosa, ti insegnano qualcosa. È nato proprio per ricaricare le persone in questo periodo estremamente cupo.
Qual è il processo per creare una puntata? Viene scelto prima l’ospite o il tema dell’episodio?
Il processo di selezione varia da ospite a ospite. Sicuramente io cerco di partire prima dalla scelta di un ospite, una figura che mi incuriosisce, che fa qualcosa di particolare, con determinate caratteristiche che possono essere interessanti per il mezzo del podcast.
Poi con l’ospite si concorda il tema, ma quasi sempre lo propongo io. Altrimenti alcuni hanno anche delle idee diverse, come nel caso di Enrico Bertolino; quello è stato un episodio molto divertente. Ma diciamo che generalmente la scelta del tema viene fatta insieme.
Qual è stato il personaggio più divertente da intervistare?
Di ospiti divertenti ce ne sono stati tanti, sicuramente Enrico Bertolino, ma anche Giacobazzi. Del resto fanno i comici quindi sono molto spigliati. Oppure anche Carla Signoris. Ma non vorrei fare torto a tanti altri, perché effettivamente tutti quelli che ho intervistato sono stati ospiti molto disponibili, molto affabili e molto simpatici.
La lista migliore o la più inaspettata che hai sentito?
Sicuramente la lista di Enrico Bertolino, ovvero le cinque motivazioni per apparire senza eccellere. Mi è piaciuta molto perché l’ha declinata tutta con la ‘D’, ha dato ogni definizione partendo con la lettera ‘D’, quindi dietro c’è stata anche una ricerca e una preparazione non indifferente.
C’è tanta interazione tra te e gli ascoltatori del podcast?
Sì, sui social c’è molta interazione da parte degli ascoltatori del podcast. Ognuno poi è interessato a un argomento diverso, quindi alcune puntate funzionano di più e altre di meno. Una di quelle che è andata benissimo è stata quella di Roberta Bruzzone sui 5 serial killer più amati dalle donne: ha fatto veramente furore e ha avuto molte interazioni sui social.
C’è qualche ospite che sogni di intervistare in futuro?
In futuro ho in mente tantissimi ospiti, poi magari non tutti saranno raggiungibili, però già in questa prima stagione siamo riusciti veramente a ottenere delle interviste da alcuni personaggi a cui non pensavamo di arrivare. Quindi avremo delle grandi sorprese per il futuro.
Hai anche tu una lista, per esempio i 5 libri preferiti?
No, la mia good list non ve la faccio. Ho una lista di libri preferiti che sono assolutamente i miei, quindi se proprio volete godervi una lista per Natale cercate tra i miei libri per adulti, per ragazzi e quelli scritti sotto pseudonimo.
Qual è il tuo podcast preferito oltre a the good list?
Il mio podcast preferito è Fucking Genius di Temporelli, che ho anche intervistato a The Good List perché mi piace molto il modo che ha di affrontare, di divulgare e di raccontare i più grandi geni che sono passati sulla faccia della terra. È stato anche un’ispirazione per me per diventare podcaster.
Ci sono già dei piani per una seconda stagione?
Assolutamente sì! Stiamo già lavorando alla seconda stagione, abbiamo tante idee e tante novità ma non vi svelo niente per il momento. Restate con noi, iscrivetevi ai feed sulle varie piattaforme e appena usciremo con la nuova stagione ascolterete tutte le novità che abbiamo pensato.
